Coppa Martini: 5 curiosità che di sicuro non sai
La coppa Martini è l’elegante bicchiere in cui si serve il classico e famoso Martini Cocktail, conosciuto anche come Dry Martini. Un drink conosciuto in tutto il mondo e prova di abilità per qualsiasi barman. Perché è proprio nella coppa Martini che si rivela la bravura e la capacità del barista, è l’ago di bilancia che distingue un principiante da un esperto. Oltre a essere il drink che incarna la figura del barman perfetto: elegante, deciso, pulito e abile. Nonostante la sua fama ci sono storie che lo vedono protagonista che in pochi, pochissimi sanno.
5 curiosità sulla coppa Martini che dovresti conoscere
Il Dry Martini, servito nella coppetta Martini o anche nel bicchiere di plastica Martini, ha numerose varianti. La sua versione originale è a base di gin e vermut dry, e la sua variante più famosa è una. “Il mio nome è Bond. James Bond”.
“Vodka Martini agitato, non mescolato”
Così James Bond lo ordina: “Vodka Martini agitato, non mescolato”. Tutti sanno che è il drink preferito dal famoso 007, pochi sanno che questa variante del classico Dry Martini si chiama Vesper cocktail. La versione di James Bond inoltre è irreplicabile. Infatti prevedeva il Kina Lillet, vermouth aromatizzato al chinino che oggi è fuori produzione. Il Kina Lillet è stato sostituito dal Blond Lillet, molto diverso però per sapore perché tanto dolce da essere difficile definirlo un dry vermouth.
Domenica Rita Adriana Bertè diventa Mia Martini
Domenica Rita Adriana Bertè prima di lanciare la sua fama sul mercato internazionale cercò un nome che potesse rimanere indelebile nella mente dei suoi ascoltatori. E tra i 3 nomi italiani più famosi al mondo c’era proprio Martini. Il Martini quindi è famoso non solo come cocktail ma anche come nome tanto da diventare il nome d’arte di un’artista d’eccellenza: Mia Martini.
Ernest Hemingway, Addio alle armi e il bicchiere di Martini
Ernest Hemingway amava sorseggiare un buon cocktail tra la scrittura di un romanzo e un altro. Il suo cocktail preferito è sempre stato il Daiquiri. Eppure anche il Martini ha saputo conquistare la simpatia del grande scrittore. Infatti in Addio alle armi fa sorseggiare il Martini al suo protagonista seppur con una proporzione diversa tra gin e dry vermouth.
L’oliva è più che una decorazione
I barman neofiti e chi conosce poco il cocktail Martini credono che l’oliva sia lì a puro scopo decorativo. La verità? L’oliva conferisce un aroma particolare a gin e vermouth. Perché sia così però le olive devono essere polpose così da avere un gusto avvolgente e deciso e conservate esclusivamente in salamoia.
Umberto Eco e la sua dedica speciale al cocktail Martini
Umberto Eco, scrittore che ha lasciato un vuoto troppo grande nel mondo, scrisse la prefazione di Ed è subito Martini per Lowell Edmunds. Ciò che scrisse fu una dedica al cocktail Martini: “il Martini migliore è quello che ti fai da te… Tanto che oserei dire che il momento magico è quello in cui lo si fa, non quello in cui lo si consuma”.
La coppa Martini ha visto, e continua a vedere, una fama internazionale attraversando con sicurezza l’arte. Dalla cinematografia alla musica fino alla letteratura. Senza dubbio la sua fama continuerà a crescere e il suo gusto deciso incanterà ancora molti palati e molte menti.